Come coltivare i finocchi per ottenere ortaggi grossi e croccanti

Se stai leggendo questo articolo vuol dire che per l’ennesima volta hai raccolto, dal tuo orticello, finocchi minuscoli, fibrosi e deludenti.

Se può consolarti è successo anche a me e continua a succedere a migliaia di appassionati ogni anno, che si trovano a fare i conti con la stessa frustrante realtà.

Coltivare i finocchi sembra facile sulla carte ma la verità è che richiede poche ma essenziali conoscenze specifiche che spesso vengono trascurate o date per scontate.

In questa guida completa scoprirai tutti i trucchi per coltivare i finocchi come un vero professionista, che ti distinguerà da quelli che non riescono a coltivare i finocchi con successo tra tante imprecazioni.

Il finocchio:

Infografica generale per coltivare i finocchi VIRBLU

Come avere finocchi grossi e croccanti ?

È fondamentale una buona concimazione organica di fondo e irrigare senza esagerare. Distribuisci 1 volta al mese dei concimi ricchi di azoto, potassio e calcio durante la crescita del grumolo.

Quanto bisogna innaffiare i finocchi?

Il terreno deve restare sempre umido ma senza ristagni. In estate richiedono più acqua, mentre nelle prime fasi bastano irrigazioni frequenti ma leggere.

Quando si semina il finocchio in Italia?

Al Nord si semina da marzo a maggio o da luglio a settembre mentre al Sud da febbraio ad aprile o da agosto a ottobre, in base alla varietà scelta.

Quanto tempo impiega il finocchio per crescere?

Molto dipende dalla varietà e dal periodo di semina, in genere ci vogliono circa 60-90 giorni per le varietà primizie e fino a 120-150 giorno per le varietà tardive.

Quando raccogliere il finocchio?

Si raccoglie quando il grumolo raggiunge le dimensioni di una pesca è ha un bel colore bianco, sodo e compatto. Non aspettare troppo altrimenti la pianta potrebbe andare in prefioritura.

A che distanza si pianta il finocchio?

Il finocchio si pianta a circa 20-30 cm in file distanti 60-70 cm tra loro. 

I cani possono mangiare il finocchio?

Il finocchio è generalmente sicuro per cani e gatti, se somministrato in piccole quantità come snack occasionale.

Quando trapiantare il finocchio

Le piantine di finocchio vanno trapiantati circa 30-40 giorni dopo la semina, comunque quando raggiungono i 10-15 cm di altezza e presentano 4-5 foglie vere ben sviluppate

Come si taglia il finocchio

Finocchio raccolto e pulito e pronti per essere cucinati

1- Estirpa l’intera pianta dal terreno, prestando attenzione a non danneggiare il grumolo.
2- Taglia il fittone (la radice principale) sotto il grumolo, a circa 2-3 cm, e le foglie esterne. Lascia solo il grumolo pulito e le foglie più tenere che lo avvolgono.
3- Accorcia le foglie della pianta, lasciando circa 10-15 cm di parte verde che proteggerà il grumolo durante la conservazione.

Prima di coltivare i finocchi conosciamo la pianta

Il finocchio è una pianta erbacea appartenente alla famiglia delle Apiacee o Ombrellifere, per capirci il finocchio è parente stretto di sedano, prezzemolo e carote oppure a delle aromatiche come aneto, cerfoglio o coriandolo.

Infografica dove indico tutte le parti di una pianta di finocchio

Tutte queste piante sono accumunate dalla forma del fiore che una volta maturo assomiglia ad un “ombrello”.

La pianta possiede foglie caratteristiche che ricordano il fieno, da cui deriva il nome “foeniculum”, di colore verde intenso e finemente suddivise che conferiscono un aspetto leggero e piumoso alla vegetazione.

Durante l’estate il finocchio produce le caratteristiche composizione di piccoli fiori gialli, che daranno vita al “vero frutto” (acheni), che inizialmente sono verdi per poi diventare grigiastri una volta maturi. 

La radice è a fittone (radice principale più grossa e profonda da cui dipartono altre radichette più piccole) che si sviluppa in profondità nel terreno. 

Ma la parte pregiata del finocchio è il grumolo basale, costituito dalle guaine fogliari carnose e sovrapposte che formano una struttura compatta e bianca.

Differenze tra finocchio coltivato e finocchio selvatico, e non solo

Prima di coltivare i finocchi è fondamentale sapere con chi hai a che fare. 

In natura esistono piante che condividono caratteristiche simili al finocchio (chi l’infiorescenza, chi il “seme”, chi la foglia) ma nessuno ha il grumolo, e comunque hanno scopi finali differenti:

  • Il finocchio selvatico (Foeniculum vulgare var. vulgare) cresce spontaneamente in natura e non forma il caratteristico grumolo. Si sviluppa come pianta perenne, raggiungendo altezze intorno ai 2 metri, con foglie più coriacee e un sapore più intenso rispetto al finocchio da coltivazione. Del finocchio selvatico si utilizzano principalmente i semi (in realtà sono frutti) e le foglie giovani per scopi aromatici e officinali.

  • L’aneto (Anethum graveolens) ha delle foglie sottili e piumose simili al finocchio ma non forma il grumolo. Ha un aroma più pungente e meno dolce del finocchio, infatti si usa come erba aromatica e per i semi.

  • L’anice verde (Pimpinella anisum) è molto simile al finocchio nella fase fogliare giovanile, con le tipiche foglie sottili. Non va confusa con l’anice stellato (Illicium verum) e l’anice pepato (Zanthoxylum piperitum) che sono due specie completamente differenti. Questa è una pianta annuale coltivata per i semi aromatici per dolci e liquori.

  • Il cumino (Cuminum cyminum) ha foglie filiformi e infiorescenze a ombrella. Anche lui non forma il grumolo ed è una pianta bassa coltivata principalmente per i semi che sono impiegati come spezia in cucina.

  • I carvi o cumino dei prati (Carum carvi) ha un aspetto simile al cumino e al giovane finocchio. I semi molto aromatici sono impiegati per la panificazione e liquori.

Ciclo biologico del finocchio

Può sembrare curioso ma il finocchio è una pianta biennale, cioè capace di completare il suo ciclo vitale in due anni.

Nel primo anno concentra le energie nello sviluppo vegetativo, dove forma il grumolo e le foglie, e accumulando le riserve nutritive necessarie.

Nel secondo anno, se lasciato in terra, produce lo scapo fiorale (il fusto centrale), fiorisce e porta a maturazione i semi.

Tuttavia l’obiettivo in agricoltura non è arrivare alla fioritura, ma ottenere un raccolto di grumoli bianchi e teneri.

Chi vuole coltivare i finocchi deve interrompere il ciclo eliminando la pianta dopo la raccolta, prima che diventi fibrosa e immangiabile.

Le differenze quando coltivi i finocchi di varietà primaverili/estive o autunnali/invernali

Conoscere il ciclo biologico del finocchio non basta per capire come gestire al meglio la sua coltivazione. 

Dalla semina alla raccolta tutto viene influenzato fortemente dalla stagione ma soprattutto dalla varietà di finocchio scelta.

Ogni varietà ha caratteristiche proprie, selezionate nel tempo, che ti permette di coltivare i finocchi più facilmente.  

Con alcune varietà puoi ottenere prima del tempo dei grumoli sani e croccanti, altre sono più resistenti a problemi come la salita a seme o altre sono generalmente più resistenti ai danni da freddo.

Perché è importante distinguerle le varietà di finocchio?

Se non rispetti queste condizioni, ad esempio, se semini una varietà estiva in pieno luglio il rischio è che vada subito a fiore invece di formare il grumolo. 

Oppure al contrario una varietà autunnale seminata in primavera soffrirà il caldo e non darà buoni risultati.

Per capire meglio come coltivare i finocchi senza errori, ecco una guida pratica ai periodi di semina:

  • Finocchi primaverili/estivi si seminano nel periodo da marzo a maggio al Nord mentre preferisci il periodo da febbraio ad aprile al Sud. Sono varietà più resistenti alla salita a seme della pianta, fenomeno collegato con l’arrivo del caldo. Di solito ha un ciclo colturale più rapido che si assesta in genere 70-80 giorni. Si raccolgono tra giugno e luglio. L’irrigazione costante e regolare contrastano la fioritura precoce di queste varietà di finocchio.

  • Finocchi autunnali/invernali si seminano nel periodo da luglio a settembre al Nord e fino a ottobre al Sud. Sono varietà più resistenti al freddo e alla riduzione delle ore di luce con un ciclo colturale più lungo, di circa 90-120 giorni. Si raccolgono da ottobre a febbraio, a seconda del clima. Con queste varietà è necessario rincalzare il terreno attorno al grumolo per mantenerlo bianco e proteggerlo dalle gelate.
Differenze tra semina e raccolta delle diverse varietà di finocchio VIRBLU
Differenze tra varietà di finocchio VIRBLU

Il clima ideale per coltivare i finocchi

Siccome il finocchio è originario dei paesi caldo-umidi del Mediterraneo è scarsamente resistente alle basse temperature.

Non sopportando le gelate, specialmente negli stadi vegetativi più avanzati, e questo può influenzare la semina come la raccolta.

Per questo le zone più adatte alla coltivazione del finocchio sono i litorali e le regioni meridionali, ma con qualche accorgimento la coltivazione del finocchio si sposta anche al resto dell’Italia.

Temperature ottimali per coltivare i finocchi al meglio

La pianta teme particolarmente gli sbalzi termici improvvisi e le gelate tardive primaverili che possono danneggiare i grumolo e il suo ingrossamento.

La temperatura ottimale per coltivare i finocchi si colloca tra i 15°C e i 25°C, se si arriva a temperature di -3°C la pianta subisce danni irreversibili.

Proteggere i finocchi dal freddo e dal caldo

Il finocchio è una pianta sensibile agli sbalzi di temperatura.

Il freddo intenso può danneggiarlo fisicamente mentre il caldo eccessivo può compromettere l’ingrossamento del grumolo e anticipare la prefioritura.

Per questo, se vuoi coltivare i finocchi con successo, è fondamentale adottare strategie mirate di protezione in base alla stagione:

  • ❄️ Durante l’inverno, nelle zone a clima rigido, puoi proteggere le piante con tessuto non tessuto (TNT) o piccoli tunnel realizzati con archetti e film plastici, che creano una barriera contro le gelate. Nelle zone più fredde, soprattutto quando si scelgono varietà autunno-invernali, queste coperture diventano indispensabili per preservare la pianta.

  • ☀️ In estate invece il problema opposto è l’eccesso di calore e l’irraggiamento solare diretto. Qui il segreto è ombreggiare le colture nelle ore più torride con reti ombreggianti e ricorrere alla pacciamatura, utilizzando paglia, foglie secche, erba tagliata o teli biodegradabili neri. Questo semplice intervento ti aiuta a mantenere l’umidità del suolo, a moderare la temperatura e a ridurre la crescita delle infestanti, garantendo alle piante le condizioni ideali per crescere sane e vigorose.

Se vuoi scoprire tutte le tecniche più efficaci per difendere il tuo orto dagli sbalzi climatici, ti consiglio di leggere i miei articoli dedicati a “Come Proteggere Le Piante Dal Freddo: Consigli E Strategie” e “Come Proteggere Le Piante Dal Caldo: Consigli E Strategie” dove troverai spunti e soluzioni pratiche che si integrano perfettamente con la coltivazione del finocchio.

Di quanto luce ha bisogno il finocchio per crescere

Il finocchio ha bisogno di 8-12 ore di luce solare diretta per crescere ottimalmente e sviluppare un grumolo compatto e saporito. 

Il segreto è trovare un equilibrio perché:

  • Un’esposizione insufficiente porta allo sviluppo di piante eziolate (caratterizzato da un allungamento eccessivo e sottile del fusto), con grumoli piccoli e poco consistenti.

  • Un eccesso di calore e luce intensa può mandare la pianta “in fiore” prematuramente, compromettendo la formazione del grumolo.

Per questo è molto importante è affidarsi a professionisti che vi possono consigliare le varietà di finocchio che più si adattano alle varie condizioni e al periodo.

🤓 VIRBLU TI CONSIGLIA: In estate nelle zone molto calde ombreggia e proteggi le tue piante per evitare stress termici che potrebbero indurre la pianta a una fioritura precoce indesiderata.

Le zone d’Italia più adatte alla coltivazione del finocchio

Le zone per coltivare il finocchio in Italia sono i litorali e le regioni meridionali, dove il clima mite consente coltivazioni anche invernali. 

In particolare, Sicilia, Calabria, Puglia, Campania e le zone costiere del Lazio e della Toscana offrono condizioni ideali.

Nel Nord Italia la coltivazione è possibile ma limitata al periodo estivo-autunnale, con semina da luglio a settembre e raccolta autunnale, mentre nelle zone alpine e prealpine è strettamente necessario ricorrere a protezioni invernali o in serre fredde.

Le caratteristiche del terreno per coltivare i finocchi

Il finocchio prospera in un terreno soffice, profondo, ben drenante, aerato e ricco di sostanza organica.

Il substrato dove andrai a coltivare i finocchi deve garantire un buon drenaggio, non deve essere mai zuppo (favoriscono l’insorgenza di marciumi radicali e malattie fungine come la sclerotinia) e mantenere allo stesso tempo una buona capacità di trattenere l’umidità.

🤓 VIRBLU TI CONSIGLIA: Per migliorare il drenaggio in quei terreni troppo compatti puoi aggiungere della sabbia grossolana, perlite o altri materiali drenanti.

Ti sconsiglio di coltivare i finocchi in terreni troppo argillosi, che tendono a formare crosta superficiale e a trattenere eccessivamente l’acqua, e troppo ricchi di sassi e ghiaia che rendono difficoltoso lo sviluppo del grumolo e delle radici in profondità.

Il pH del terreno ottimale per coltivare i finocchi si assesta tra 6,0 e 7,5 (leggermente acido/neutro), perché un pH troppo basso o troppo alto impedisce l’assorbimento di alcuni elementi nutritivi fondamentali per la crescita del finocchio.

Tabella degli assorbimenti dei nutrienti in base al pH del terreno.
Tabella assorbimento nutrienti in base al pH del terreno VIRBLU

Preparare il terreno per il finocchio

La preparazione del terreno per eventuali semine o trapianti del finocchio deve iniziare almeno 2-3 settimane prima. 

Prima di semine o trapianti è necessario una lavorazione profonda del terreno (25-30 cm) per rompere eventuali zolle o compattamenti e garantire un buon sviluppo in profondità dell’apparato radicale a fittone.

Approfittane per incorporare compost o letame ben maturo per migliorarne la struttura e la fertilità del suolo.

Perché il concime è fondamentale per coltivare i finocchi

Per coltivare i finocchi al meglio è indispensabile partire da una buona concimazione organica di fondo.

Il finocchio è una pianta particolarmente “avida di concime” e senza un apporto adeguato di sostanza organica difficilmente otterrai grumoli grandi e croccanti.

La scelta è vasta, puoi distribuire del letame maturo alla dose di circa 3-4 kg/mq, dell’humus di lombrico alla dose di 2-3 kg/mq o compost domestico maturo. 

È importante che tu lo faccia perché questi fertilizzanti non solo nutrono la pianta ma migliorano anche la struttura del terreno, aumentano la capacità di trattenere l’acqua e rilasciano lentamente i nutrienti necessari durante tutto il ciclo colturale.

Se vuoi scoprire quali altri prodotti biologici puoi utilizzare, e quali fanno davvero la differenza quando decidi di coltivare i finocchi, ti consiglio di dare un’occhiata al mio articolo “Cosa Utilizzare Per Concimare In Maniera Biologica” dove troverai idee pratiche e soluzioni naturali che pochi appassionati conoscono.

Cosa deve contenere un buon concime per finocchi

Se il finocchio non assorbe a sufficienza i nutrienti può aumentare le possibilità che la pianta “diventi femmina” e quindi a sviluppare un grumolo stretto e allungato invece che rotondo e voluminoso.

Un buon concime per finocchi deve contenere:

  • Di azoto (N) per sviluppare un grumolo voluminoso e carnoso.

  • Di fosforo (P) specialmente nelle prime fasi di sviluppo per favorire l’attecchimento e lo sviluppo radicale.

  • Di potassio (K) per contribuire alla qualità organolettica del prodotto e alla resistenza alle avversità.

Altro elemento nutritivo sottovalutato è il calcio (Ca) che ti permette di avere un grumolo compatto e croccante, aumentando la conservabilità dopo la raccolta.

Per non avere finocchi spugnosi devi distribuire il calcio quando il grumolo inizia a ingrossare, tramite concimi specifici (nitrato di calcio), fertirrigazione o trattamenti fogliari.

Una concimazione efficace per coltivare i finocchi grossi e croccanti

Dopo aver preparato una buona base nutritiva, circa 15 giorni dalla messa a dimora delle piantine è importante effettuare la prima concimazione di copertura per sostenere lo sviluppo vegetativo delle piantine.

Generalmente si utilizzano concimi complessi NPK, di tipo minerale o misto organico la scelta è personale, distribuiti in piccole quantità intorno alla pianta e poi coperti con un sottile strato di terra.

Una seconda concimazione va effettuata quando i finocchi raggiungono i 10-12 cm di altezza, preferendo in questo caso un concime più ricco di azoto (N), utile per stimolare l’ingrossamento del grumolo.

Questa operazione può essere ripetuta con cadenza mensile.

I concimi liquidi come una valida soluzione per coltivare i finocchi

Oltre ai concimi granulari, che agiscono lentamente nel terreno, i concimi liquidi rappresentano un’opzione pratica ed efficace sia per la coltivazione dei finocchi in vaso che in piena terra.

Il loro principale vantaggio è la rapidità di assimilazione, infatti diluiti nell’acqua d’irrigazione vengono assorbiti quasi subito dalle radici, fornendo un supporto immediato nei momenti di maggiore richiesta nutritiva.

Però rispetto ai granulari, che hanno un rilascio più graduale e costante, i concimi liquidi richiedono somministrazioni più frequenti (ogni 15-20 giorni) ma permettono di “dosare” con precisione i nutrienti evitando sprechi e squilibri.

Sono particolarmente indicati per chi sceglie di coltivare i finocchi in vaso, dove lo spazio e la disponibilità di nutrienti sono limitati, ma si rivelano utili anche in piena terra come integrazione ai concimi di fondo.

Tra i prodotti migliori da utilizzare ci sono la borlanda fluida come Enzistart, il sangue di bue liquido, i concimi a base di alghe e i macerati vegetali, che oltre a nutrire rinforzano la pianta in modo naturale.

Se sei curioso di scoprire queste soluzioni naturali alternative, puoi approfondire l’uso dei macerati leggendo il mio articolo “I Macerati: Trattamento Naturale Per Le Piante” dove troverai ricette e rimedi biologici per chi desidera coltivare i finocchi in maniera più sostenibile.

Quando seminare il finocchio

Se vuoi coltivare i finocchi con successo devi scegliere con cura il periodo giusto per la sua semina.

Naturalmente ti indicherò dei periodi tipo in cui effettuare le tue semine che potrebbero cambiare in base al clima, temperature, agenti atmosferici in corso o latitudine.

Comunque i periodi di semina variano significativamente in base a tre fattori: 

  • Dove ti trovi (Nord o Sud Italia).

  • Metodo di semina (in semenzaio o direttamente in piena terra).

  • Varietà (primaverile/estiva o autunnale/invernale).

Ecco una guida pratica mese per mese per te:

ZonaVarietàTipo di seminaPeriodo
⬆️ NordPrimaverile/
Estiva
In semenzaioFebbraio – Marzo
⬆️ NordPrimaverile/
Estiva
In piena terra Marzo – Maggio
⬇️ SudPrimaverile/
Estiva
In semenzaioGennaio – Febbraio
⬇️ SudPrimaverile/
Estiva
In piena terraFebbraio – Aprile
ZonaVarietàTipo di seminaPeriodo
⬆️ NordAutunnale/
Invernale
In semenzaioMarzo – Aprile
⬆️ NordAutunnale/
Invernale
In piena terraGiugno – Settembre
⬇️ SudAutunnale/
Invernale
In semenzaioLuglio – Agosto
⬇️ SudAutunnale/
Invernale
In piena terraAgosto – Ottobre

Come seminare il finocchio

La semina del finocchio può avvenire in due modalità principali, in entrambi i casi il terreno deve essere morbido, fine e umido: 

  • A dimora diretta in pieno campo.

  • In semenzaio per il successivo trapianto. 

Come seminare direttamente nel terreno il finocchio

Se vuoi coltivare i finocchi partendo dai una semina diretta nel terreno prepara dei solchi poco profondi (0,5-1 cm) distanziati circa 50 cm l’uno dall’altro. 

Nel solco semina molti semi per assicurarti una buona germinazione visto che il finocchio ha una germinabilità del 70-80%, prevedendo poi un diradamento delle piantine più deboli.

È fondamentale mantenere il terreno costantemente umido fino alla germinazione, che avviene solitamente entro 12 giorni dalla semina. 

Quando le piantine hanno raggiunto 8 cm di altezza si diradano lasciando una piantina ogni 20-30 cm.

Come seminare in semenzai il finocchio

Se vuoi adottare una semina in semenzaio devi necessariamente utilizzare vasetti o contenitori (magari di recupero), riempiti con un substrato leggero e ben drenato, ponendo 2-3 semi per vasetto. 

Una volta germinate e raggiunta l’altezza adeguata, le piantine verranno trapiantate in campo nei vasi definitivi.

Questa tecnica è molto utile se desideri coltivare i finocchi con maggiore controllo nelle prime fasi di crescita, soprattutto quando lo spazio a disposizione è ridotto.

Se l’argomento ti incuriosisce, ti consiglio di leggere anche il mio articolo “Come Seminare In Vaso E In Semenzaio Anche In Poco Spazio” dove troverai idee pratiche e soluzioni creative per organizzare al meglio le tue semine anche senza un grande orto.

👇🏻 Oppure guarda il mio video dedicato alle operazioni principali per una semina in semenzaio, dove mostro passo passo come procedere in modo semplice ed efficace.

Quando trapiantare il finocchio nel terreno

Le piantine di finocchio cresciute in semenzali vanno trapiantati circa 30-40 giorni dopo la semina, comunque quando raggiungono i 10-15 cm di altezza e presentano 4-5 foglie vere ben sviluppate. 

Le varietà estive si trapiantano generalmente in marzo mentre quelle invernali da agosto a ottobre.

Il trapianto va effettuato nelle ore più fresche della giornata e seguito da un’abbondante irrigazione, per favorire l’attecchimento della pianta.

🤓 VIRBLU TI CONSIGLIA: Al momento del trapianto puoi effettuare una leggera potatura, tagliando le punte delle foglie più alte, per aiutare piantine a superare meglio il trauma del trapianto e a focalizzare lo sviluppo su parti vitali della pianta. Con questa operazione riduci la perdita di acqua, aiuta a limitare la traspirazione, e concentri l’energia della pianta sulla crescita del grumolo e sullo sviluppo radicale.

A che distanza si piantano i finocchi

Il sesto d’impianto è un fattore determinante per lo sviluppo ottimale del grumolo del finocchio. 

Dopo il diradamento o dopo il trapianto, le piantine di finocchio devono trovarsi nel terreno a una distanza di 60-70 cm tra le file e circa 20-30 cm sulla fila

Questa spaziatura consente a ogni pianta di avere sufficiente spazio per espandere il proprio grumolo senza competere eccessivamente per luce, acqua e nutrienti. 

Invece se le piante vengono piantate troppo fitte il grumolo tenderà a svilupparsi in modo allungato e appiattito, anziché assumere la desiderata forma rotonda e compatta.

Se vuoi coltivare i finocchi in vaso è sufficiente una singola piantina per contenitore, purché il vaso sia di dimensioni adeguate.

Per coltivare i finocchi cosa scegliere tra semina in pieno campo vs semina in semenzaio

Come abbiamo visto la semina del finocchio può essere fatta sia in pieno campo (piena terra) sia in semenzaio, ognuno con i suoi pro e contro.

👍🏻 PRO SEMINA IN CAMPO:

  • Procedura più semplice e meno laboriosa perché si evita la fase di trapianto.
  • Le piante crescono nello stesso ambiente in cui si svilupperanno riducendo lo stress da trapianto.
  • Ideale quando le condizioni climatiche e del terreno sono favorevoli e stabili.
  • Consente di seminare direttamente in file distanziate, facilitando la gestione dell’orto.

👎🏻 CONTRO SEMINA IN CAMPO:

  • Germinazione più lenta e meno protetta da condizioni avverse (freddo, siccità, parassiti).
  • Maggior rischio che semi vengano danneggiati o non germinino per condizioni esterne sfavorevoli.
  • Non si può anticipare la stagione di coltura come con il semenzaio.

👍🏻 PRO SEMINA IN SEMENZAIO:

  • Possibilità di anticipare la semina rispetto alla stagione all’aperto, facilitando raccolti anticipati.
  • Maggiore controllo delle condizioni di germinazione e crescita delle piantine (temperatura, umidità).
  • Piantine più robuste e sane, con riduzione del rischio di danni da parassiti nelle prime fasi.
  • Facilita la gestione e selezione delle piantine migliori da trapiantare in campo.

👎🏻 CONTRO SEMINA IN SEMENZAIO:

  • Necessita di ulteriori passaggi di lavoro, come trapianto e gestione del semenzaio.
  • Le piantine possono subire stress da trapianto se non gestite correttamente.
  • Richiede attenzione nella preparazione del terreno per il trapianto (profondità, irrigazione).

La scelta dipende quindi dal clima locale, dalla disponibilità di tempo e risorse e dall’obiettivo produttivo (anticipo raccolto, qualità delle piantine, facilità colturale).

Visto che la semina in pieno campo è più semplice e diretta ma dipende molto dal clima mentre la semina in semenzaio permette di anticipare la coltivazione e di avere piantine più vigorose ma è più laboriosa.

Consociazioni e rotazioni per coltivare i finocchi

Per coltivare i finocchi e ottenere raccolti sani e ridurre il rischio di malattie è importante capire e mettere in pratica due pratiche fondamentali dell’agricoltura, più nello specifico dell’agricoltura biologica:

  • La consociazione consiste nel coltivare insieme piante compatibili che si aiutano a vicenda, migliorando la crescita e tenendo lontani parassiti.

  • La rotazione prevede di alternare le colture negli anni, evitando di piantare nello stesso terreno piante della stessa famiglia, così da prevenire l’impoverimento del suolo e la diffusione di malattie.

Se questi concetti ti sembrano nuovi o vuoi approfondirli, ti invito a leggere i miei articoli dedicati a “Cos’è La Consociazione E A Cosa Serve” e “La Rotazione Delle Colture Nell’orto Biologico” perché saranno la vera chiave per comprendere a fondo queste tecniche e applicarle con successo nel tuo orto.

Per aiutarti a visualizzare meglio le differenze tra le varie famiglie di ortaggi e le loro esigenze nutritive, qui sotto troverai delle infografiche pratiche.

Tienili a mente perché ti guideranno negli esempi che seguiranno, così potrai pianificare al meglio la rotazione quando decidi di coltivare i finocchi o qualsiasi altra coltura.

Tabella famiglie ortaggi VIRBLU
Tabella famiglie ortaggi divisa per esigenze nutritive

La consociazione con le piante di finocchio

✅ Puoi consociare con il finocchio:

  • Cipolla, aglio, porro, scalogno e in generale le Amarillidacee con le loro essenze naturali allontanano il macaone, farfalla le cui larve danneggiano il finocchio.

  • Lattuga, piselli, insalata da taglio, cetriolo, cicoria, indivia, ravanelli possono essere coltivati vicino al finocchio senza competizione per risorse e ottimizzare lo spazio.

❌ Cosa non consociare con il finocchio:

  • Pomodoro, fagioli, fagiolini, cavolo, rapa perché il finocchio è un vicino “difficile” che può disturbare la crescita di questi ortaggi. La sua essenza e la sua competizione per risorse rallentano lo sviluppo di queste piante.

  • Piante della stessa famiglia (prezzemolo, sedano, aneto) competono per gli stessi nutrienti e possono condividere gli stessi parassiti.

La rotazione con le piante di finocchio

✅ Cosa coltivare prima del finocchio:

  • Puoi coltivare prima del finocchio tutte quelle colture che migliorano la fertilità del terreno o che non esauriscono le stesse sostanze nutritive come le Legumi. Fagioli e fave arricchiscono il terreno di azoto grazie alla loro capacità di fissarlo e cedendolo poi al finocchio.

  • Cavoli, broccoli, cavolfiori o in generale le Brassicacee possono essere coltivati prima del finocchio perché comunque appartengono a famiglie diverse, non competono per gli stessi nutrienti, ma comunque non trapiantare i finocchi immediatamente dopo aver tolto i cavoli, perché queste piante possono lasciare nel terreno residui organici che aumentano il rischio di malattie comuni anche al finocchio.

✅ Cosa coltivare dopo il finocchio:

  • Piante che non soffrono la competizione come Cipolle e altre Amarillidacee che interrompono il ciclo dei parassiti specifici del finocchio.

  • Insalate o erbe aromatiche che non esauriscono troppo il terreno e che possono crescere bene dopo il finocchio.

❌ Cosa non coltivare dopo il finocchio:

Non seminare nel terreno o in aiuola altre Ombrellifere come carote, sedano, prezzemolo dopo aver coltivato i finocchi perché condividono le stesse esigenze nutritive e le stesse malattie.

Come innaffiare i finocchi

Il finocchio richiede una notevole disponibilità idrica, soprattutto se coltivato in estate

Il terreno deve rimanere costantemente umido ma senza ristagni poiché:

  • Una carenza idrica manda la pianta in stress compromettendo l’ingrossamento del grumolo.

     
  • Un eccesso di acqua può favorire lo sviluppo di malattie fungine e marciumi radicali.

Nelle prime fasi di sviluppo delle piantine, l’acqua va distribuita in quantità ridotte ma con maggiore frequenza. 

Man mano che le piante crescono, i turni di irrigazione possono diventare più lunghi e i volumi maggiori, assicurando che l’acqua penetri in profondità.

Ricorda di irrigare nelle prime ore del mattino per permettere alle foglie di asciugarsi prima del calar del sole, riducendo il rischio di malattie.

La sarchiature del finocchio per il controllo delle infestanti

Il finocchio ha bisogno di sarchiature frequenti per mantenere il terreno soffice e controllare la crescita delle erbe infestanti

La prima lavorazione superficiale del terreno si effettua subito dopo il diradamento (nel caso avessi seminato il finocchio direttamente nel terreno) ma comunque quando le piantine raggiungono i 10-12 cm di altezza.

Le sarchiature successive vanno ripetute ogni 15-20 giorni giusto per rompere la crosta superficiale di terreno che si forma dopo le piogge o le irrigazioni e favorire lo sviluppo delle radicale.

È molto importante questa operazione perché favorisce l’infiltrazione dell’acqua, migliora l’areazione del terreno e elimina la competizione delle infestanti per acqua e nutrienti.

La rincalzatura per ottenere finocchi bianchi

La rincalzatura è una pratica colturale di fondamentale importanza per chi vuole coltivare i finocchi perché contribuisce in modo significativo a ottenere grumoli bianchi, teneri e di qualità.

Questa pratica consiste nell’addossare terra attorno alla base della pianta, in maniera da coprire il grumolo, e ha un duplice scopo:

  • Nelle varietà a raccolta estiva protegge il grumolo dalla luce solare diretta, impedendo che si ingiallisca e diventi fibroso e favorendo di conseguenza l’imbianchimento.

  • Nella coltivazione a raccolto invernale serve anche per proteggere la base delle piante dal freddo e dalle gelate.

Per questo la rincalzatura viene anche chiamata “imbianchimento” e va eseguita soprattutto quando i grumoli raggiungono le dimensioni di una pesca, circa 15 giorni prima della raccolta.

Nelle coltivazioni autunno-invernali, l’ombreggiamento naturale, fornito dalle foglie, e la minore intensità luminosa, del periodo, possono rendere questa operazione meno indispensabile per l’imbianchimento ma rimane utile per proteggere la pianta dal freddo.

‼️ NOTA BENE: È importante non eccedere con l’altezza della rincalzatura per non compromettere eccessivamente la fotosintesi e di prestando attenzione a non danneggiare le foglie esterne nell’operazione.

Coltivare i finocchi in vaso o sul balcone

Infografica per coltivare i finocchi in vaso VIRBLU

Sebbene il finocchio sia una pianta che predilige ampi spazi la sua coltivazione in vaso o sul balcone è possibile, anche se richiede qualche accorgimento in più. 

Non è la pianta più adatta per piccoli contenitori ma vale la pena coltivarne almeno una pianta per godere delle sue foglie profumate e del suo grumolo che sicuramente avrà un sapore “particolare”.

Naturalmente esistono varietà più indicate per la coltivazione in vaso, che tendono a sviluppare non enormi grumoli e meno esigenti in termini di spazio.

Scelta del vaso più adatto al finocchio

Se vuoi coltivare i finocchi in vaso è necessario trovare un contenitore largo e profondo almeno 30 cm, per permettere al grumolo di svilupparsi adeguatamente e alle radici di espandersi, con diametro di 30-40 cm per ospitare 1 pianta. 

Il vaso deve essere dotato di fori di drenaggio sufficienti per evitare ristagni idrici, che sono molto dannosi per il finocchio.

Infografica di quanti litri servono di terriccio per coltivare gli ortaggi in vaso
Litri ideale di terriccio per 1 ortaggio in vaso

Dove posizionare il vaso

Anche il finocchio coltivato in vaso preferisce le zone in pieno sole, visto che ha bisogno di almeno 8-12 ore di luce solare diretta al giorno per uno sviluppo ottimale del grumolo.

Quindi posiziona il tuo vaso su un balcone o un terrazzo esposto a sud

Il clima ideale per coltivare il finocchio in vaso

Ti ricordo che il finocchio non sopporta il freddo e le gelate, il termometro non deve scendere mai di molti gradi sotto lo zero.

Nelle zone con inverni rigidi ti consiglio di spostare il vaso in un luogo riparato o proteggilo con del TNT. 

Invece nei mesi estivi più caldi, se le temperature sono eccessive, sposta il vaso in una posizione dove riceva un po’ di ombra nelle ore più calde del pomeriggio per prevenire lo stress da calore e la prefioritura.

Varietà di finocchio più adatte alla coltivazione in vaso o balcone

Non tutte le varietà sono adatte alla coltivazione in contenitori, ti consiglio di acquistare varietà a ciclo breve e con una crescita del grumolo compatto.

Fra le varietà più diffuse e adatte al terrazzo ti consiglio il “Gigante di Napoli” e il “Grosso di Sicilia” che si adattano bene alla coltivazione in spazi ristretti pur sviluppando grumoli di buone dimensioni.

Il “Bianco Perfezione” è un’altra varietà interessante per il vaso, caratterizzata dalla precocità e dalla forma compatta.

Il terreno adatto alla coltivazione dei finocchi in vaso

Il substrato ideale è un terriccio di medio impasto (terriccio universale) e arricchito con sostanza organica, ma allo stesso tempo deve essere leggero e ben drenante. 

Puoi miscelare il terriccio con materiali inerti come perlite, vermiculite o sabbia grossolana (circa 10-20% del volume totale) per migliorare il drenaggio e l’aerazione. 

‼️ NOTA BENE: È fondamentale che il terreno sia ricco di sostanza organica e ben drenato.

PER ESEMPIO:
Un’ottima soluzione per chi vuole semplicità e un buon apporto nutritivo può essere:

  • 70% terriccio universale.
  • 20% materiale drenante a tua scelta.
  • 10% stallatico pellettato come concime organico.

Più adatto per le semine può essere:

  • 60% terriccio universale più torboso.
  • 20% perlite per l’aerazione.
  • 10% humus di lombrico per nutrire.
  • 10% sabbia per evitare dei compattamenti.

Perfetto per coltivare i finocchi in vaso o in cassoni rialzati può essere:

  • 65% terriccio universale
  • 15% fibra di cocco per aumentare la leggerezza e trattenere l’acqua senza ristagni.
  • 10% compost maturo come concime organico.
  • 10% materiale inerte per migliorare il drenaggio e la struttura.

Come innaffiare i finocchi in vaso o sul balcone

Considera che nel vaso il terreno si asciuga più velocemente rispetto alla piena terra.

Quindi controlla regolarmente l’umidità del substrato e irriga con maggiore frequenza. 

Le annaffiature devono essere frequenti ma senza creare ristagni nel sottovaso.

Concimare i finocchi coltivati in vaso o balcone

Se hai già arricchito il terriccio con sostanza organica il passo successivo è garantire un apporto costante di nutrienti per favorire la formazione di grumoli grandi e croccanti.

Coltivando in vaso lo spazio e le risorse sono limitati, per questo la concimazione deve essere più regolare rispetto alla coltivazione in piena terra.

Il metodo più pratico è utilizzare concimi liquidi a base organica, come borlanda (Enzistart) o sangue di bue, diluiti in acqua d’irrigazione. 

Somministrali ogni 15-20 giorni per tutto il ciclo vegetativo, assicurando così alle piante un nutrimento equilibrato senza sbalzi.

Cure specifiche per chi coltiva i finocchi in vaso

Questi semplici consigli aiuteranno a ottimizzare lo sviluppo del finocchio anche in spazi ristretti, garantendo un raccolto sano e abbondante.

🤓 VIRBLU TI CONSGLIA:

  • È importante effettuare la rincalzatura del finocchio in vaso per ottenere grumoli bianchi e teneri. Copri il grumolo con del terriccio soprattutto quando avrà raggiunto da dimensione di una pesca. Se il vaso non ha abbastanza spazio per aggiungere nuovo terriccio prova ad usare TNT o cartoni alimentari aperti per avvolgere la base del finocchio, creando una sorta di “barriera”, che tiene al buio il grumolo senza comprimere la pianta.

  • Evitare zone troppo chiuse o con scarsa circolazione d’aria per prevenire malattie. Infatti posizionare i vasi in zone troppo chiuse, per esempio addossati a muri o senza sufficiente ventilazione, può creare un ambiente umido e stagnante. Queste sono le condizioni ideali per lo sviluppo di malattie fungine come oidio, alternaria o marciumi radicali.

  • Quando trapianti i giovani finocchi, puoi tagliare leggermente le punte delle foglie per limitare la traspirazione e favorire l’attecchimento. Il trapianto è da considerarsi come uno stress che rischia di rallentare la crescita della pianta. Per questo puoi accorcia leggermente le punte delle foglie, così la pianta concentra le sue energie sullo sviluppo delle radici piuttosto che sul mantenimento della parte aerea. Ricorda però che dopo il trapianto, devi innaffiare abbondantemente e se possibile proteggere le piantine dal sole diretto nelle prime 24-48 ore, in modo che abbiano il tempo di stabilizzarsi.

Malattie e parassiti che possono colpire il finocchio

Quando decidi di coltivare i finocchi, devi sapere che, come tutte le colture orticole anche questa pianta è sensibile all’attacco di parassiti e all’insorgenza di malattie che possono rallentarne la crescita e ridurre la qualità del raccolto.

La prevenzione è sempre la tua migliore alleata:

  • Praticare una corretta rotazione delle colture e osservare regolarmente lo stato delle piante ti permette di individuare i primi segnali di problemi e di intervenire tempestivamente, mantenendo i finocchi sani e produttivi.

  • Evita di coltivare i finocchi nella stessa aiuola o terreno dopo altre Ombrellifere (carote, sedano, prezzemolo) per almeno 1-2 anni. 

  • Il terreno deve essere ben drenato e le irrigazioni gestite correttamente per evitare stress idrici o ristagni.

Principali malattie fungine del finocchio

Sclerotinia del finocchio

La sclerotinia è una delle malattie più pericolose per il finocchio, causata dal fungo Sclerotinia sclerotiorum. 

Colpisce soprattutto le piante coltivate su terreni umidi con temperature tra i 10 e i 25°C. 

Si manifesta con aree rigonfie che successivamente marciscono, con l’infezione che si diffonde dall’esterno verso l’interno della pianta.

Peronospora del finocchio

La peronospora si sviluppa in condizioni di elevata umidità e temperature moderate. 

Si riconosce con striature nere sui gambi e sulla pianta, generalmente queste macchie portano alla morte e caduta precoce delle foglie. 

Come prevenire le principali malattie fungine del finocchio

La prevenzione si basa su corrette pratiche agronomiche che non permetteranno al fungo di svilupparsi come vorrebbe, come quello di evitare ristagni idrici nel terreno, garantire buona aerazione tra le piante e praticare delle rotazioni colturali.

Generalmente puoi prevenire gli attacchi di peronospora distribuendo del rame sulle piante già dopo 15/20 dalla piantumazione, soprattutto se le condizioni ambientali sono umide o piovose.

Oppure puoi aiutare la pianta a resisteste all’attacco del fungo rafforzandone le proprie difese naturali, tramite i corroboranti.

Sui corroboranti trovi un articolo dedicato dove spiego funzioni, caratteristiche e varietà di azione, che ti invito a leggere se non lo hai fatto “Quali Corroboranti Scegliere Per Rafforzare E Proteggere Le Piante“.

🤓 VIRBLU TI CONSIGLIA:

Per una copertura a lungo termine in maniera da prevenire qualsiasi attacco fungino sulla pianta ti consiglio la miscela di uno o più prodotti:

Per un’azione rapida in caso di primi sintomi di malattia sulla pianta puoi miscelare uno o più prodotti:

Un trucco utile se vuoi coltivare i finocchi con successo è quello che durante questi trattamenti puoi aggiungere concimi fogliari a base di calcio.

Il calcio è fondamentale per rinforzare i tessuti vegetali e stimolare l’ingrossamento del grumolo, riducendo al tempo stesso problemi come spaccature o marciumi.

Così oltre a proteggere la pianta dalle malattie le fornisci anche un sostegno mirato per avere finocchi grossi e croccanti.

‼️ NOTA BENE: Non miscelare mai prodotti a base di rame con prodotti a base di Bicarbonato di Potassio o con prodotti a base di Bicarbonato di Sodio (FUNGIBASIC) perché la reazione chimica tra le sostanze ne annullerebbe l’efficacia e rischierebbe di danneggiare la pianta.

Il Trichoderma per proteggere il finocchio

Un alleato silenzioso e microscopico nella lotta alle malattie fungine del finocchio è sicuramente il Trichoderma.

Questo è un fungo “alleato” del terreno che, se usato quando decidi di coltivare i finocchi, aiuta a prevenire molte malattie fungine come i marciumi radicali o la Sclerotinia.

Agisce colonizzando le radici prima dei funghi dannosi e allo stesso tempo stimola le difese naturali della pianta, favorisce lo sviluppo di un apparato radicale più forte e migliora la struttura del suolo (rendendo più disponibili acqua e nutrienti).

In questo modo il finocchio cresce sano con un grumolo più grosso e riduci al minimo la necessità di ricorrere a fungicidi chimici e mantieni un approccio compatibile con l’ambiente.

Principali malattie batteriche del finocchio

Erwinia carotovora del finocchio

L’Erwinia carotovora è un batterio del finocchio che producendo, alla base delle foglie, dei marciumi che rapidamente si decompongono formando una poltiglia maleodorante. 

Quando l’infezione colpisce la zona del colletto (la porzione di pianta tra le radici e il grumolo), penetra rapidamente nel cuore della pianta causandone il rapido marciume.

Il batterio si trova nel terreno e si trasmette attraverso l’acqua di irrigazione, il letame non maturo e i parassiti terricoli. 

Principali parassiti del finocchio

Pidocchi sul finocchio

Afidi verdi o pidocchi in gruppo su un germoglio di rosa
Afidi su pianta di rosa

Gli afidi o pidocchi sono piccoli insetti che si insediano soprattutto sulle foglie e sui germogli più teneri del finocchio.

Si riconoscono facilmente come colonie di puntini verdi o neri che succhiano la linfa della pianta.

Il loro attacco causa deformazioni, arricciamento e ingiallimento delle foglie e di conseguenza rallentando la crescita del grumolo.

Inoltre possono trasmettere delle virosi e compromettere la crescita del finocchio.

Come prevenire e combattere un attacco di pidocchi sul finocchio

Gli afidi prosperano in condizioni di umidità e scarsa ventilazione.

Afidi mangiati da una cocciniglia
Afidi su foglia attaccati da cocciniglia

Per questo è indispensabile coltivare i finocchi alla giusta distanza, rispettando le distanze, per migliorare la circolazione dell’aria tra le piante.

Anche la presenza di insetti utili, la più famosa è la coccinella, che cacciano e si nutrono dei pidocchi aiuta nel controllo dell’insetto.

🤓 VIRBLU TI CONSIGLIA:

Per una copertura a lungo termine in maniera da prevenire qualsiasi attacco di pidocchio sulla pianta ti consiglio la miscela di uno o più prodotti:

Per un’azione rapida nel caso compaiano i primi afidi sulla pianta puoi miscelare uno o più prodotti:

Lumache sul finocchio

Molte lumache raggruppate in massa sulle piante

Le lumache (con guscio) e le limacce (senza guscio) rappresentano una delle principali minacce soprattutto nelle prime fasi di sviluppo del finocchio.

Si muovono di notte o nelle giornate umide e piovose, lasciando la caratteristica scia di muco sul terreno.

Mangiano le foglie e, nei casi peggiori, portano alla completa distruzione delle piantine appena trapiantate.

Se non controllate, possono compromettere in breve tempo un’intera semina, rendendo più difficile coltivare i finocchi con successo.

Come prevenire e combattere la presenza delle lumache

Impedire la presenza di lumache e limacce dove coltivi i finocchi o altri ortaggi è praticamente impossibile.

Per questo puoi controllare la loro presenza e azione.

La prima cosa da fare e distribuire dell’esca a base di fosfato ferrico intorno alle piante e tra le file, con l’aggiunta di LITOTAMNIO per potenziare l’efficacia, in maniera da creare una barriera o un ambiente ostile alla lumaca e bloccarne l’alimentazione.

L’alternativa sono le trappole alimentari, come le trappole alla birra, in maniera da deviare il percorso della lumaca e intrappolarle una volta per tutte.

Come preparare una trappola alla birra per lumache

La birra attira le lumache perché contiene lieviti e zuccheri in fermentazione, che emanano un forte odore, irresistibile per loro.

In pratica per loro la birra funziona come un “profumo irresistibile”, un po’ come il nettare dei fiori, ma con un’intensità maggiore che le guida direttamente verso la trappola.

🍺 Se vuoi preparare una trappola per lumache e limacce alla birra procedi in questa maniera:

  1. Procurati dei barattoli o ciotole, oppure una bottiglia di plastica.

  2. Riempili per 3/4, circa 150-200 ml, con birra (può essere birra economica, scaduta o sgasata) il contenitore scelto.

  3. Per attirare più lumache puoi preparare una miscela con:
    • 150 ml di birra.
    • 10 gr di lievito (1 cucchiaio).
    • 5 gr di zucchero (1 cucchiaino di zucchero)
    • Se serve allunga la miscela con un po’ d’acqua per una consistenza più fluida (30-50 ml).

  4. Interra i contenitori o la bottiglia nel terreno lasciando l’imboccatura fuori terra di circa 2 cm, in un luogo ombreggiato e umido, vicino alle piante attaccate.

  5. Le lumache, attirate dall’odore della birra, cadono dentro e annegano.

  6. Controlla e svuota regolarmente la trappola, ricaricandola con la birra e la miscela per mantenerla efficace.

Alternativa a trappole alla birra per lumache

Se sei astemio o nn hai voglia di preparare la tua trappola alla birra puoi difendere il tuo orto dalle lumache con altre alternative ecologiche come:

  • Barriere naturali come:
    • Cospargere della cenere di legna intorno alle piante per creare una barriera abrasiva e disseccante che ostacola il loro movimento; efficace finché non piove.
    • Oppure miscela della segatura e cenere, in rapporto 1 a 10, distribuito sempre lungo i bordi dell’orto formano una barriera invalicabile.
    • Anche i gusci d’uovo tritati, con i loro bordi taglienti, ostacolano il movimento delle lumache.

  • Favorire la presenza dei loro predatori naturali come ricci, rospi, rane e uccelli, che si nutriranno delle lumache e ne ridurranno il numero.

  • Coltiva delle piante repellenti per le lumache come ortica, senape gialla, cerfoglio o crescione che le terranno lontane.

  • Con queste piante puoi preparare dei macerati da spruzzare in maniera abbondante sulle piante e il loro perimetro, in maniera da creare una barriera impenetrabile. La base dei macerati puoi usare composta da aglio, salvia o peperoncino, invece per conoscere i giusti procedimenti per la loro preparazione ti rimando al nostro articolo “I Macerati: Trattamento Naturale Per Le Piante“.

Il verme del finocchio

Farfalla con ali bianche e nere di Macaone che minaccia il finocchio
Farfalla adulta di Macaone

Il Macaone è una farfalla molto bella da vedere ma le cui larve sono tra i parassiti più comuni del finocchio.

Le giovani larve sono di colore scuro, mentre crescendo assumono una livrea verde con bande nere e puntini arancioni.

Si nutrono delle foglie e possono defogliare rapidamente la pianta, indebolendola e rallentandone lo sviluppo.

Una pianta privata delle sue foglie difficilmente riuscirà a formare un grumolo adeguato, rendendo più complicato coltivare i finocchi al meglio.

Come prevenire e combattere un attacco di Macaone sul finocchio

Bruco di Macaone che mangia il finocchio
Larva di Macaone

Nel caso di attacchi di Macaone sui tuoi finocchi devi necessariamente intervenire con trattamenti sulle larve giovani.

I prodotti più efficace sono quelli a base Bacillus thuringiensis perché, una volta nebulizzati sulle piante e ingeriti dall’insetto, le tossine prodotte dal batterio attaccano l’intestino del bruco provocando il blocco dell’alimentazione e la morte della larva in pochi giorni.

🤓 VIRBLU TI CONSIGLIA:

Per un’azione rapida nel caso compaiano i primi bruchi sulla pianta puoi miscelare uno o più prodotti:

La raccolta del finocchio

La raccolta del finocchio è il culmine del ciclo colturale e avviene quando il grumolo ha raggiunto le dimensioni (circa 8-12 cm) e la consistenza desiderate, tipiche della varietà coltivata. 

Il tempo necessario dalla semina alla raccolta varia generalmente tra gli 80 e i 120 giorni, a seconda della varietà (precoce, intermedia, tardiva) e delle condizioni climatiche.

Quando raccogliere il finocchio

Dalla semina al trapianto passano circa 30-40 giorni e dal trapianto alla raccolta servono altri 60-80 giorni:

  • Le varietà estive (seminate in primavera) si raccolgono all’incirca da luglio a settembre.

  • Le varietà invernali (seminate in estate) si raccolgono da settembre a dicembre, anche oltre nei climi miti.

La raccolta è sempre a scalare, il che significa che non tutte le piante vengono raccolte contemporaneamente, e può protrarsi per 2-3 settimane per la stessa varietà iniziando dai grumoli più sviluppati.

Per le varietà invernali, la raccolta può essere effettuata anche dopo i primi geli, poiché il freddo può migliorare il sapore del finocchio, rendendolo più dolce e croccante.

🤓 VIRBLU TI CONSIGLIA: Se acquisti piantine di finocchio o decidi di seminare le tue varietà preferite, evita di puntare tutto su un’unica varietà e su un’unica semina. Diversifica sia i tempi di semina/trapianto e sia le varietà coltivate. In questo modo potrai raccogliere i finocchi in modo graduale e allo stesso tempo ridurre il rischio di perdere l’intero raccolto a causa di malattie o condizioni climatiche sfavorevoli.

Come raccogliere il finocchio

Finocchio raccolto e pulito e pronti per essere cucinati

Il grumolo deve essere compatto, bianco e senza segni di pre-fioritura (assenza dello scapo fiorale centrale).

Al momento della raccolta del finocchio: 

  1. Estirpa l’intera pianta dal terreno, prestando attenzione a non danneggiare il grumolo.

  2. Taglia il fittone (la radice principale) sotto il grumolo a circa 2-3 cm e le foglie esterne. Lascia solo il grumolo pulito e le foglie più tenere che lo avvolgono.

  3. Accorcia le foglie della pianta, lasciando circa 10-15 cm di parte verde che proteggerà il grumolo durante la conservazione.

Conservare il finocchio dopo il post-raccolta

Dopo la raccolta, i finocchi vanno puliti eliminando le foglie esterne danneggiate e la terra residua. 

Li poi conservare in frigorifero tra 0-2°C, nella parte meno fredda, con umidità relativa del 90-95% per 2-3 settimane.

Nella movimentazione cerca di non sbattere il grumolo per non favorire l’insorgenza di marciumi o perdita di croccantezza.

I mille utilizzi del finocchio

Del finocchio non si butta quasi niente, oltre al grumolo si possono utilizzare le foglie per aromatizzare brodi e zuppe e i semi (che si formano nel secondo anno) per tisane digestive. 

I gambi più teneri possono essere utilizzati per preparare pesti o salse aromatiche.

Perché non buttare le foglie del finocchio

Le foglie del finocchio, comunemente chiamate “cime” sono commestibili e hanno un intenso aroma anicetato. 

L’aroma delle cime è più intenso rispetto al grumolo e si presta particolarmente all’utilizzo in preparazioni dove si desidera un sapore marcato di finocchio

Si utilizzano fresche per insaporire zuppe e minestre di pesce o carni, oppure possono essere essiccate per la conservazione. 

Le foglie più tenere si consumano crude in insalata o come erba aromatica.

Perché non buttare gli steli del finocchio

Gli steli più giovani e teneri possono essere consumati cotti come verdura, mentre quelli più maturi sono ottimi per preparare brodi aromatici. 

Durante la pulizia del grumolo, non bisogna sprecare queste parti che hanno notevoli proprietà aromatiche e nutritive.

Valore nutrizionale del finocchio

Il finocchio è un ortaggio non solo gustoso, ma anche estremamente benefico per la salute. 

È un alimento a basso contenuto calorico e composto per la maggior parte da acqua, il che lo rende ideale per diete ipocaloriche e per favorire l’idratazione

Il valore nutrizionale del finocchio per 100 gr di parte commestibile è il seguente:

  • Calorie: circa 31 kcal
  • Acqua: 90,21 gr
  • Proteine: 1,24 gr
  • Lipidi: 0,20 gr
  • Carboidrati: 7,30 gr, di cui zuccheri 3,93 gr e fibre 3,1 gr
  • Vitamina C: 5 mg
  • Vitamina B3 (niacina): 12,0 mg
  • Vitamina B6: 0,047 mg
  • Vitamina E: 0,58 mg
  • Vitamina B2 (riboflavina): 0,032 mg
  • Vitamina B1 (tiamina): 0,010 mg
  • Vitamina A: 963 UI
  • Vitamina K: 62,8 µg
  • Folati: 27 µg

Come vedi il finocchio è una fonte eccellente di vitamine, soprattutto la vitamina C, che svolge un ruolo chiave nel rafforzamento del sistema immunitario e nella protezione delle cellule dallo stress ossidativo, oltre alle vitamine del gruppo B (come folati e B3) e vitamina A.

Minerali principali:

  • Potassio: 414 mg
  • Sodio: 52 mg
  • Fosforo: 50 mg
  • Calcio: 49 mg
  • Magnesio: 17 mg
  • Ferro: 0,73 mg
  • Zinco: 0,20 mg
  • Selenio: 0,7 µg

Per quanto riguarda i minerali il finocchio è ricco di potassio, essenziale per la regolazione della pressione sanguigna e la funzione muscolare, e contiene anche calcio, fosforo, magnesio e ferro. 

Alche l’elevato contenuto di fibre alimentari lo rende un ottimo alleato per la salute dell’apparato digerente, favorendo la regolarità intestinale e contribuendo al senso di sazietà

Proprietà benefiche per la salute

  • Il finocchio ha proprietà digestive, carminative e antispasmodiche (grazie alla presenza di anetolo) utili per contrastare gonfiori addominali, meteorismo e spasmi intestinali.
  • Ha proprietà diuretiche e depurative, che aiutano l’organismo a eliminare i liquidi in eccesso e le tossine.
     
  • L’anetolo ha anche effetti simili agli estrogeni e viene tradizionalmente utilizzato per favorire la produzione di latte materno nelle donne che allattano.
  • Le fibre contenute nel finocchio hanno effetti prebiotici, favorendo lo sviluppo della flora batterica intestinale benefica.
  • Il potassio contribuisce al controllo della pressione arteriosa, mentre gli antiossidanti naturali hanno effetti protettivi contro i radicali liberi.
  • Il basso contenuto calorico lo rende ideale nelle diete ipocaloriche.
  • La presenza di antiossidanti contribuisce a contrastare l’azione dei radicali liberi, proteggendo l’organismo dall’invecchiamento cellulare e da diverse patologie.

Finocchio per cani e animali domestici

Il finocchio è generalmente sicuro per cani e gatti se somministrato in piccole quantità come snack occasionale. 

Il grumolo crudo può essere dato a piccoli pezzi come premio, essendo ricco di fibre e vitamine. 

Tuttavia è molto importante introdurlo gradualmente nella dieta per evitare disturbi intestinali.

‼️ NOTA BENE: Gli oli essenziali presenti nelle foglie e nei semi possono essere troppo concentrati per gli animali domestici, quindi è preferibile limitarsi al grumolo. 

🤓 VIRBLU TI CONSIGLIA: Come per tutti gli alimenti “umani” consulta il veterinario prima di introdurre il finocchio nella dieta regolare del proprio animale, specialmente se ha problemi di salute preesistenti.

Ricette e utilizzi del finocchio in cucina

Il finocchio è protagonista di numerose ricette della tradizione mediterranea. 

Crudo si consuma in pinzimonio o in insalata, tagliato a fettine sottili e condito con olio, limone e sale. 

È ottimo abbinato a arance, olive nere e formaggio pecorino per insalate fresche e aromatiche.

Cotto si presta a molteplici preparazioni come gratinato al forno con besciamella e parmigiano, brasato con pomodoro e olive o semplicemente lessato e ripassato in padella con aglio e olio.

In Sicilia è tradizionale la “caponata di finocchi”, mentre in Toscana si prepara spesso con salsiccia e vino bianco.

Qualche ricetta base con protagonista il finocchio

Finocchi gratinati al forno:

  • 4 finocchi medi
  • 200 ml di besciamella
  • 50 g di parmigiano grattugiato
  • Olio extravergine, sale e pepe

Preparazione:

  1. Lessa i finocchi in acqua salata per 15 minuti.

  2. Scolali e disponili in una teglia unta. 

  3. Copri con la besciamella e una spolvera di parmigiano.

  4. Inforna a 180°C per 20-25 minuti fino a doratura superficiale.

Insalata di finocchi e arance:

  • 2 finocchi medi
  • 2 arance
  • Olive nere denocciolate q.b.
  • Olio extra vergine d’oliva q.b.
  • Sale e pepe nero q.b.

Preparazione:

  1. Pulisci i finocchi, eliminando le parti esterne più dure e le cime (che possono essere conservate per brodi o infusi).

  2. Tagliali a fettine sottili.

  3. Sbuccia le arance, eliminando la parte bianca e tagliandole a rondelle o a pezzetti.

  4. In una ciotola unisci i finocchi affettati, le arance e le olive nere.

  5. Condisci con olio extra vergine d’oliva, sale e pepe nero a piacere.

  6. Mescola delicatamente e servi subito.

Se ti è venuta fame ti consiglio tante altre ricette, con il finocchio come protagonista, direttamente da questo sito “Il cucchiaio d’argento” dove troverai sia ricette veloci che ricette gustose e ricche di sapore.

Coltivare i finocchi con successo è alla tua portata

Abbiamo visto insieme che coltivare i finocchi non è poi così complicato, alla fine basta conoscere qualche giusto accorgimento per ottenere finocchi teneri, bianchi e croccanti.

Se sei arrivato fin qui hai già tutte le informazioni di base per provare anche tu, passo dopo passo, e raccogliere con soddisfazione i tuoi primi finocchi coltivati in casa o nel terreno.

Se vuoi approfondire ulteriormente sul nostro sito trovi guide pratiche come la “Guida Agricoltura Biologica” e tanti altri contenuti dedicati al giardinaggio, ricchi di consigli utili e spunti concreti per le tue future coltivazioni.

Oppure se non vuoi aspettare o vuoi un aiuto diretto approfitta della nostra consulenza gratuita di 15 minuti dove
ti guideremo passo passo per aiutarti a coltivare i finocchi (e non solo!) e portare il tuo orto a un livello superiore.

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