Il potere della semina
La semina è un atto semplice ma carico di potere, un gesto antico che ha plasmato la nostra cultura e il nostro paesaggio.
Spesso sottovalutata, rappresenta la base su cui si fonda la ricca varietà di frutta, verdura e paesaggi che oggi diamo per scontati.
Se possiamo godere di questa diversità, è grazie ai semi e a chi, prima di noi, ha saputo coltivarli con cura.
Ecco perché, in questo articolo, scoprirai tanti trucchi e consigli per effettuare una semina di successo, per ottenere le tue piante uniche in modo semplice e alla portata di tutti.
Una semina di successo è solo il punto di partenza per ottenere frutti saporiti e piante resistenti. A questa pratica agricola ne devi integrarne altre, tutte biologiche, che trovi nella nostra “Guida all’Agricoltura Biologica“. Che fai? Non la scarichi??? È totalmente gratuita e al suo interno troverai tutte le informazioni che ti servono in un unico posto!!!!


Hai fretta? Ecco l’articolo in 30 secondi:
Perché è importante la semina
Tramite la semina puoi ripiantare la stessa pianta “all’infinito”. Inoltre le stesse piante cresciute in luoghi diversi avranno caratteristiche uniche che le renderanno speciali.
Come ottenere semi perfetti
Devi selezionare le piante più in salute che durante la produzione ti hanno dato i frutti più sani. Dopodiché raccogli i frutti e conserva i semi nel modo corretto.
Come seminare
Puoi seminare sia direttamente nel terreno o preferire la semina in semenzaio. La prima segue leggi più rigide come periodi più adatti e condizioni ambientali. La seconda aumenta le probabilità di riuscita perché puoi controllare temperatura e umidità per riuscita maggiore.
Come conservare i semi
I semi devono essere conservati in un contenitore ermetico in un ambiente asciutto e fresco.
Cosa succede alla nostra biodiversità
Nel corso degli ultimi anni abbiamo perso il 68% degli ecosistemi della penisola italiana, il 30% delle specie di vertebrati e il 25% delle specie animali marine. Tutto a causa dell’azione dell’uomo.

Il seme, da dove tutto nasce
Tutti noi abbiamo canticchiato almeno una volta la canzone “Ci vuole un fiore” di Sergio Endrigo dove tra le tante strofe si canticchia “per fare l’albero ci vuole il seme”.
La canzone racconta una verità sacrosanta.
Sopratutto i bambini sono abituati a vedere le piante già sviluppate e complete, dando per scontato che siano sempre così, ignorando tutto il lavoro che c’è dietro.
Però devi sapere che tutto nasce dal seme e da esso una pratica antichissima: la semina.
L’antichissima arte della semina
L’arte della semina è una pratica antichissima, forse tra le prime mai sperimentate dall’uomo.
Con essa l’uomo ha posto le basi della società moderna, inserendo un tassello importante per differenziarsi dalle altre specie animali.
È diventato autonomo, non dovendo più spostarsi per trovare specie vegetali commestibili, e fondando i primi insediamenti.
Come ottenere dei buoni semi
Per avere nuovi semi puoi:
- Acquistare i semi direttamente dai tuoi rivenditori di fiducia;
- Ottenere i semi dalle piante che hai precedentemente piantato.
Occhio alla qualità del seme!!!
Quando acquisti i semi controlla sempre la data di produzione e la relativa data di scadenza.
Considera che i semi generalmente hanno 2 anni di germinazione, dopodiché perdono progressivamente di “potenza”.
Le confezioni di semi che hanno più di 2 anni non vanno buttate ma devi aumenta il numero di semi che andrai a inserire nel terreno per sopperire alla minore nascita di eventuali piantine.
Un esempio pratico può essere la semina in pieno campo delle fave, se normalmente nel fosso si inseriscono 1/2 semi se questi hanno diversi anni andrai ad utilizzare 3/4 semi per fosso perché sicuramente dei semi verranno meno.
La germinazione dei semi è fortemente influenzata da come conservi i semi da un anno all’altro; ma questo aspetto verrà approfondito più avanti nell’articolo.
L’importanza di scegliere il giusto seme
Colgo l’occasione per dare una risposta a tutte quelle persone, compresi alcuni clienti del nostro punto vendita, che sono dell’idea che tutti i semi siano uguali.
La risposta è NO!
Non è vero che tutti i semi sono uguali come non è vero, per esempio, che tutte le automobili sono costruite con gli stessi materiali e in modo similare.
Anche semi della stessa specie hanno costi differenti per via di una selezione che si riflette poi nel numero di piante che nasceranno in seguito.
Infatti semi economici provengono da piante sempre più lontane dalla pianta originale, perdendo progressivamente le caratteristiche della pianta madre e dando vita a piante poco produttive.
Riproduzione fai da te
L’altra soluzione è quella di prelevare i semi dalle piante, precedentemente coltivate, e di conservarli per riutilizzarli l’anno successivo.
La scelta della pianta deve ricadere su quelle che più hanno prodotto durante l’anno e che più sono in salute, lasciando gli ultimi frutti attaccati alla pianta ben oltre il normale periodo di maturazione.
“Proteggiamo” le piante dagli insetti
Può sembrare una bestemmia ma in questo caso l’azione degli insetti può rovinare il tuo lavoro.
Tutti gli insetti ma in particolare quelli pronubi (chi trasporta il polline) come api, farfalle, coleotteri e altri hanno un ruolo fondamentale nel fecondare i fiori delle piante che daranno vita successivamente a ciò che consumiamo.
Ma solo in questo caso l’azione degli insetti può rovinare la purezza del seme, per questo converrebbe disporre delle reti antinsetto sulle piante selezionate per la conservazione del seme.
Cosa si intende per varietà F1
Questo aspetto riguarda principalmente le piante da orto, quando le acquisti spesso trovi un targhetta con su scritto F1.
Ma cosa significa?
Questo indica una piante ibrida.
Semplicemente una pianta, di prima generazione, ottenuta tramite incroci con specie diverse con il fine di ottenere una pianta diversa all’originaria con caratteristiche migliorate.
Differenza tra piante ibride e OGM
Per molti la differenza tra le piante ibride e gli OGM rimane un aspetto poco noto che suscita paura per lo più dato dall’ignoranza o dalla disinformazione.
Alcune persone considerano i due termini come dei sinonimi, ma cerchiamo di fare chiarezza.
Sicuramente il fine ultimo delle due tecniche è lo stesso ma il modo con cui lo si ottiene è completamente diverso.
L’ibridazione adotta tecniche agronomiche, spesso incroci, con il fine di far risaltare determinate caratteristiche che confluiranno nel seme.
Si ottiene una pianta denominata OGM tramite pratiche di ingegneria genetica che vanno a modificare il patrimonio genetico della pianta modificando la sua natura.
L’aspetto negativo delle piante ibride
Le piante ibride, ottenute dal seme, sono state studiate per dare risultati in termini di produzione già dalla prima nascita.
Questo comporta un impoverimento del seme che non darà più i risultati ottenuti l’anno prima o peggio un seme sterile e inutile che non potrà essere ripiantato l’anno successivo.
Oltre al costo iniziale della pianta più alto rispetto alle piante “classiche”.
Perché è così importante la semina
Alla luce di quello che abbiamo visto possiamo appurare almeno due scopi per praticare la semina:
- Uno scopo poetico, legata alla passione per la natura e il giardinaggio e per chi fosse ancora più fortunato poter piantare i semi, raccolti dai nostri nonni o genitore, e poter continuare la tradizione;
- L’altro scopo è molto più importante che accumuna tutti noi, ristabilire la biodiversità che i nostri antenati hanno inconsciamente contribuito a diffondere grazie la quale oggi abbiamo la possibilità di scegliere tra così tante piante e frutti.
Perché è importante la biodiversità
La biodiversità è il patrimonio del nostro pianeta, composto da tutti gli esseri viventi (animali, piante, insetti, microrganismi, funghi, ecc) che vivono in equilibrio tra loro.
Ognuno ha caratteristiche uniche, o per meglio dire, caratteristiche sviluppatesi dopo secoli e secoli di evoluzione a causa di determinate circostanze.
Per esempio nel tempo abbiamo differenziato varietà di pomodoro per forma, colore, sapore e utilizzo.
Tutte queste differenze sono tramandate dal seme che le trasmette alla pianta, che assimila altre informazioni nel corso dello sviluppo, che vengono a loro volta trasmesse al seme e così via; senza saperlo pratichiamo l’epigenetica.
Che cos’è l’epigenetica
Quando dicevo nell’introduzione che tramite la semina avresti ottenuto delle piante uniche non era tanto per dire.
La pianta fuoriuscita dal seme nel tuo terreno registra tutto quello che gli succede, come viene innaffiata, come viene coltivata o quali inconvenienti ha sopportato.
Tutte queste informazioni vengono poi trasmesse al seme che ricominciando un nuovo ciclo registrerà altre esperienze per adattarsi sempre più al nostro terreno.
Biodiversità fragile, maneggiare con cura
Prendo in prestito il titolo di un articolo del WWF Italia che evidenzia una situazione nazionale non del tutto positiva, con lo scopo di darvi un momento di riflessione perché la mano dell’uomo è sempre più determinante, spesso nel senso sbagliato.
Il 68% degli ecosistemi della penisola italiana è in pericolo mentre il 30% delle specie di vertebrati e il 25% delle specie animali marine rischiano l’estinzione.
Non penso serva aggiungere altro, consiglio solo di spendere cinque minuti per leggere l’articolo completo sul loro sito.
Fonte: WWF Italia 12 Maggio 2023


Come conservare i semi per la futura semina
I semi vanno conservati in ambienti freschi e asciutti, così avrai una discreta germinazione nel tempo, possibilmente in contenitori traspiranti, come sacchetti di carta, o in alternativa in vasetti di vetro ben chiusi.
Prima di essere conservati i semi vanno estratti dai loro ortaggi per sperare in una semina di successo in futuro.
Per questo ti spiego due metodi facili e veloci per recuperare i semi nel caso volessi riseminarli l’anno successivo.
1° metodo per estrarre i semi per una semina futura
- Scegli un frutto maturo e sano e ne estrai con cura i semi;
- Lava i semi in acqua per rimuovere eventuali residui di polpa;
- Lasciali asciugare completamente su un panno o un foglio di carta assorbente al sole per 2/3 giorni;
- Così si disidrateranno per bene e potranno essere conservati meglio;
- Una volta asciutti, conservali in un sacchetto di carta o in un contenitore ermetico, tenendoli in un ambiente fresco e buio fino al momento della semina.
2° metodo per estrarre i semi per una semina futura
- Scegli sempre i frutto maturi e sani e recupera con un cucchiaino la polpa con i semi;
- Immergi il tutto in acqua, per esempio in un barattolo, e lasciali in ammollo per 3/4 giorni;
- Così facendo elimini funghi e batteri presenti sul seme oltre a capire quali seme sono vitali, in quanto saranno quelli che precipiteranno sul fondo del contenitore;
- Recupera ed elimina i semi che galleggiano perché saranno quelli morti e vuoti;
- Asciuga per bene i semi in un panno di stoffa o di carta e conservi i semi in un sacchetto di carta.
I semi hanno una scadenza?
Sulla scadenza non fissatevi più del giusto, mi è capitato di veder nascere semi conservanti per anni in barattoli di vetro nascere perfettamente a distanza di molti anni.
Di norma la facoltà germinativa di un seme è garantita per due anni, però per essere sicuri che i semi siano ancora vivi puoi effettuare il test di germinazione casalingo.
Il test è molto semplice basta avvolgere i semi (almeno una decina) in del cotone, o un panno di stoffa vecchio o un panno carta spesso e mantenerlo umido costantemente spruzzando i materiali con dell’acqua.
Nel giro di 3 giorni si potranno notare le prime radici fuoriuscire dal seme e sarà possibile valutare quanti dei 10 semi ha iniziato a presentare le radici.
Dove possiamo seminare
Possiamo realizzare la semina in 2 contesti differenti:
- Semina in pieno campo, prima della semina dobbiamo preparare il terreno, che deve essere ben lavorato, morbido e di consistenza fine;
- Semina in semenzaio, è molto importante per tutte quelle piante che hanno una bassa germinazione, una crescita lenta, coltivate in zone dove le temperature non sono molto alte o per poter anticipare i tempi di crescita della pianta stessa.
Come seminare in pieno campo: le due tecniche
Tecnica del solco
La pratica più utilizzata è quella a solco realizzata semplicemente con la punta della zappa.
Dopodiché poniamo i semi, a distanze diverse in base al tipo di pianta, nel terreno e ricopriamo con un sottile strato di terra.
Tecnica dello spaglio
L’altra tecnica è quella a spaglio, consistente nello spargere i semi sul campo, più adatta a semi molto piccoli o a piante che solitamente sono destinate a più raccolte come bietole, cicorie o rape e che con l’aiuto di sabbia o materiali inerti molto fini possono essere distribuiti in modo uniforme tramite il classico gesto a ventaglio o appositi strumenti.
Quanto profondo devi seminare e come innaffiare
Per quanto riguarda la profondità varia da specie a specie, universalmente si adatta la consuetudine di seminare a una profondità doppia rispetto alla dimensione del seme stesso.
Per maggior sicurezza controlla sempre cosa ti dice la confezione di semi che acquisti.
Alla fine dell’operazione basta innaffiamo con un annaffiatoio o più semplicemente tramite un impianto di irrigazione, se pre montato; mantieni umido il terreno ma senza esagerare perché un terreno costantemente umido può far marcire il seme.
Contenitore per la semina in semenzaio
Per praticare la semina in semenzaio basta praticamente qualsiasi contenitore, piccolo o grande che sia.
Puoi riutilizzare vecchi vasi, polistiroli o semplicemente dei vasetti biodegradabili in fibra di torba.
Qualsiasi oggetto di uso domestico va bene, l’unica accortezza che devi avere è quella di lavare e disinfettare prima i contenitori, con acqua e varichina, qualora fossero sporchi o avessero tracce di altre semine avvenute in precedenza.
Come seminare in modo perfetto nei semenzai
Molto importante è acquistare del buon terriccio per semine e trapianti, non elemosinare sul prezzo, e segui queste semplici ma fondamentali passaggi:
- Riempi di terriccio, fino ad una buona metà del contenitore.
- Posiziona il seme, alla profondità giusta in base alla tipologia di seme, copri con dell’altro terriccio.
- Compatta e innaffia il tutto con uno spruzzino o annaffiatoio.
- Posiziona i contenitori in un ambiente caldo e luminoso.
- Per accelerare il processo di germinazione deve assicurare al tuo seme una temperatura costante intorno ai 20 °C. Come escamotage utilizzare una semplice pellicola da cucina leggermente forata o un contenitore di vetro o di plastica trasparente per coprire i semi e ricreare una sorta di “effetto serra”. Questo ti permette di contenere l’umidità e di mantenere una temperatura costante. Ogni tanto apri la copertura, per assicurare un ricambio di aria, e ne approfitti per innaffiare leggermente il terriccio qualora fosse necessario.
- Rimuovi il tutto non appena spunteranno le prime piantine.
Diradamento: il passaggio più delicato
Il prossimo passaggio è il diradamento forse il più delicato.
Tranne per i grossi semi dove riusciamo a calibrare la quantità di sementa per ogni singolo alloggio con i semi più piccoli le cose si fanno più complicate.
Spesso troveremo nella stessa zolletta più piante che andranno in competizione fra loro per i nutrimenti, per lo spazio e per la luce.
Sarai costretto a effettueremo una selezione, eliminando quelle piantine che ti sembreranno più deboli o non sviluppate completamente.
Le piantine: il risultato dei tuoi sforzi
Un volta che la pianta avrà raggiunto dimensioni tali da poter essere maneggiata puoi procedere al trapianto, noterai subito che una buona piantina pronta per il travaso avrà un buon apparato radicale sviluppato che manterrà compatto una discreta quantità di terriccio.
Se la pianta non ne vuole sapere di uscire dal semenzaio puoi innaffiare la pianta prima del trapianto, per facilitare l’estrazione della zolletta.
Con l’ausilio di un foraterra pratica un buco nel terreno dove adagerai la piantina, coprendo bene le radici con il terreno, dopodiché innaffia.
Per facilitare l’attecchimento della giovane piante nel terreno puoi utilizzare dei concimi biologici dove all’interno ci sia del Fosforo (P), come nel caso della cenere o dei fondi di caffè.
Ti lascio scoprire come è facile prodursi dei concimi totalmente biologici e i loro infiniti utilizzi e proprietà tramite quest’altro articolo “Cosa utilizzare per concimare in maniera biologica” che trovi sul nostro sito, insieme a tanti altri riguardanti argomenti simili.
Non essere frettoloso, dai il tempo alla pianta di ambientarsi
Le piantine cresciute al chiuso, come nelle serre, avranno bisogno di un periodo di acclimatamento perché andranno incontro a condizioni molto più estreme, mai riscontrate fino al quel momento.
Accade spesso con i nostri clienti che si lamentano del fatto che le piante appena comprate dopo qualche giorno tendono a ingiallire se le condizioni ambientali cambiano all’improvviso.
Per questo non devi essere frettoloso ma aspettare che la pianta si abitui alle nuove condizioni.
Piuttosto aiutati con dei teli di plastica o in TNT, per una decina di giorni, in modo tale da smorzare le temperature fredde o proteggere le piante dal sole cocente costruendoti dei tunnel provvisori.
Il successo di una semina

I consigli e i trucchi che hai letto fin qui sono in grado di regalarti una semina di successo, ma se non ti è chiaro qualche passaggio o hai voglia semplicemente di farti una chiacchierata ti invito a prenotare la nostra consulenza gratuita 15 minuti con noi tramite il seguente LINK.
La semina non è solo una pratica agricola ma un’arte che richiede pianificazione e attenta esecuzione.
Devi scegliere il semi giusto e li devi seminare nel momento migliore, in base alla specie scelta.
Tramite la semina puoi tramandare sensazioni e ricordi che appartengono solo a te, oltre a dare una grossa mano alla natura, e far nascere nuove emozioni tramandandole alle nuove e future generazioni.
Come la canzone ci ricorda, dietro ogni seme piantato c’è un desiderio di far fiorire la bellezza e la speranza, così anche la semina è un atto d’amore verso il tuo giardino, e in senso più grande verso il tuo pianeta.






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